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- Spazzatura e ferraglia vedono la luce -

 

 

Siamo alle Gravinelle, località Castellana-Grotte, provincia di Bari, domenica 24 settembre 2006.

Dalle prime ore del giorno siamo impegnati in un’opera di ripulitura di una cavità profonda circa 30 metri, in pieno centro cittadino.

Da sempre, tale inghiottitoio è stato interpretato un po’ come lo smaltimento di acque piovane e detriti naturali, trovandosi effettivamente, per collocazione naturale, nella zona più depressa della dolina. L’estesa depressione, peculiarità del suolo, è la più importante di una numerosa serie di conche che rispecchiano la tipica morfologia di tutto il territorio. Come in tutte le depressioni dei terreni calcarei fessurati, le acque delle precipitazioni sono smaltite da bocche assorbenti, di cui alcune facilmente riconoscibili e aperte all’esplorazione speleologica. Le Gravinelle, due cavità verticali confluenti fra loro, sono sistemate con opere murarie.

Il gruppo di speleologi coinvolto, il Gruppo Puglia Grotte di Castellana-Grotte, fondato nel 1971 e tuttora attivo in esplorazione e rilievo di cavità naturali ed artificiali, anche per il 2006 si è fatto carico della pulizia di una voragine.

I lavori si sono svolti nell’arco di una assolata mattinata. Una decina i soci del gruppo che hanno prestato braccia e gambe per portare alla luce oltre un centinaio di chilogrammi di immondizia e ferraglia caduta nel buio. Senza dubbio non si tratta solo di residui naturali! L’uomo ha la sua percentuale di responsabilità, dal momento che in fondo alla gola sono stati rinvenuti una serie di oggetti di uso “domestico”, pneumatici d’auto e persino un carrello per auto arrugginito.

Commenti? Lasciamo al lettore di arguire intuizioni in merito.

 

5 ottobre 2006

 

Marilena Rodi

 

 
     

 

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