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Ambizioso il nome della sezione: “Movimento Scientifico”. Quasi a volersi porre l’obiettivo di comprendere il movimento della scienza, quell’ideale moto perpetuo che manca nelle applicazioni tecnologiche della scienza ma che caratterizza in pieno il movimento della scienza. Descrivere cosa può rappresentare un movimento scientifico e la scienza in conseguenza è una missione ardua, vengono in mente solo spunti di riflessione dei “grandi”. Il movimento tenta di rappresentare e interpretare quelli che sono i capisaldi della scienza: lo studio di fenomeni ripetibili con un approccio critico sempre costruttivo, atto a contribuire a risolvere una delle più grandi avventure che l’uomo abbia mai dovuto affrontare, cioè la missione di riconoscere e comprendere un qualcosa che non è giusto e non è sbagliato, è vero. Il problema della comprensione della verità, il confronto con la verità stessa, comporta ineluttabilmente la comprensione di noi stessi. Il desiderio del movimento scientifico è quello di ridurre il timore nei confronti della scienza, svelare la magia della scienza che magia non è, far percepire la “musica” che accompagna la scienza. E soprattutto accostare i giovani alle materie scientifiche e far riscoprire loro la curiosità di come funziona il mondo, senza facili semplificazioni che riducono il tutto a qualcosa di predigerito, soprattutto in un periodo come questo in cui le materie scientifiche e la loro istruzione non riscuotono un grosso interesse da parte delle nuove leve. E questo è un grave problema su cui interrogarsi. Non sapremmo dire se la cattura della pioggia, la nascita di una stella in laboratorio, le manipolazioni genetiche, i telefonini che fanno anche il caffè, le equazioni dell’amore servano di per sé per la comprensione della verità, di sicuro si sa che la scienza procede sporadicamente per grandi balzi spesso inattesi intercalati da lunghi periodi in cui si ha un fenomeno di sedimentazione del progresso, fino al prossimo “grande balzo” in avanti. A che punto siamo oggi? E dubbio ancora più atroce: senza interpretazione l’uomo non esiste, privato della memoria storica, e allora, sebbene abbiamo imparato ad utilizzarla, come si può interpretare la verità? Il dibattito è ancora aperto, benvenuti.
Lode del dubbio Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate […] Tu, tu che sei una guida, non dimenticare permetti il dubbio!
Bertold Brecht
"Earth
is the cradle of humanity but one cannot live in the cradle forever" Konstantin E. Tsiolkovsky
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