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Associazione Culturale Micene

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- Dove sorge l'arcobaleno -

di Roberta Padovano, ed. Il dito e la Luna

 

Un viaggio nei secoli per indagare su pregiudizi, preconcetti e particolari atteggiamenti dell’uomo nei confronti dell’omosessualità. Una corsa sul filo del tempo per portare agli occhi di tutti i diversi usi e costumi di popolazioni, lontane e vicine, su un argomento così spinoso e che, ancora oggi, crea quell’odioso e freddo muro di gomma. Lo scritto non si propone di indagare l’origine dell’omosessualità, ma attraverso la ricerca storica di documenti e testimonianze, vuole fare luce sulle usanze dell’uomo, protagonista calato in differenti società, etnie e fasi storiche. «Durante la ricerca – spiega l’autrice Roberta Padovano – ho fatto molta difficoltà a reperire i documenti, in quanto è completamente assente in Italia una bibliografia sull’argomento. Mi sono presto resa conto che quei pochi testi esistenti, o sono troppo specialistici o sono in lingua straniera. Ho voluto così creare un saggio leggibile da tutti». E sfogliando le pagine salta da subito all’occhio la semplicità dello scritto, che diventa così piacevolmente divorabile, nonostante rappresenti un perfetto esempio di saggio storico ed è nota l’avversione di molti nei confronti dei tomi storici. Si parte dall’alba dell’uomo, da stralci di testi antichissimi, per esempio in un passo dell’Avesta, raccolta di leggi della religione zoroastrica, gli omosessuali vengono addirittura definiti DEMONI. «Ad analisi ultimata – prosegue l’autrice – mi sono resa conto che non esiste nell’arco della storia un focolaio costante del pregiudizio, ma è un fenomeno che si è ripetuto ciclicamente sulla Terra a macchie di leopardo. Ogni epoca è stata caratterizzata dai suoi luoghi comuni e dai suoi preconcetti, che sistematicamente si sono poi ripresentati in epoche successive… fino ad oggi».

Analizzate anche civiltà orientali ed africane, e ci tengo a riportare una concezione molto sensibile ed accorta, sostenuta dalle popolazioni Dagara dell’Africa: “Nell’uomo ci sono tre elementi: il sesso, l’appartenenza di genere e la preferenza sessuale. Le differenze anatomiche esistenti non sono vincolanti ma solo utili all’atto di procreazione”. Una sezione molto interessante è rappresentata anche dal capitolo “Omosessualità e Marxismo”, che consiglio ai marxisti…quelli doc però! «In Italia – illustra Gigi Malaroda, curatore del capitolo “omosessualità e marxismo” – il movimento di gay, lesbiche, bisessuali e transgender è sempre stato collocato abitualmente a sinistra. Ebbene… vi è però una forte contraddizione, infatti non è vero che il marxista fedele è sempre stato di aperte vedute sulla questione. Basti ricordare il caso di Pasolini, espulso dal Pci. E’ esistita una sinistra bacchettona e moralista, che si è sbloccata solo agli inizi degli anni ’70 con l’epoca delle contestazioni. Ci dovrà quindi essere una liberazione della sessualità, che comporterà quindi una liberazione dell’umanità». Un saggio molto profondo e che sicuramente apparirà da subito accattivante ed in grado di solleticare la curiosità.

 

dAvide dE Leo

 

   
     

 

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