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- Considerazioni sulla canzonetta -
Certo che con Celentano c'è sempre un motivo per non annoiarsi... anche se, come era largamente prevedibile, si dimenticano già le note della più recente canzone del Molleggiato, a pochi mesi dala sua uscita. Probabilmente l'età non giova a favore del nostro: anche se scrivesse un capolavoro, questo verrebbe sottostimato a causa dell'anagrafe. Questi gli effetti del giovanilismo d'oggi! Comunque ne approfitto per notare, e per far notare, che il pop attuale è usa-e-getta come forse mai accaduto prima: canzoni vecchie di settimane appaiono generalmente più anzianotte proprio per questo continuo ricambio di esponenti musicali. I detrattori del pop hanno ragione quando si pensa che personaggi come Danni Minogue (sorella d'arte), dotati di dubbie qualità canore, riescono immancabilmente ad avere un qualche spazio radiofonico. Manca soprattutto, radiofonicamente parlando, solo una cosa: la compattezza della playlist. Esempi: le reti locali (con rare eccezioni) si dedicano alle proposte più scontate, da classifica di MTV per capirci; mentre i network più quotati affiancano ai brani più gettonati produzioni proprie certo non difettanti di successo ma che nessun altro network concorrente si sognerebbe di trasmettere. Abbiamo quindi occasione di risentire i cosiddetti evergreen su una stazione a carattere nazionale: una pacchia prer i tanti passatisti, però alla lunga ascoltare troppe note nostalgiche impedisce di conoscere l'attuale produzione pop (che per quanto discutibile qualitativamente merita certo d'esser sentita, per farsi un'idea, almeno). I canali del servizio pubblico risultano a conti fatti militanti; se il primo insiste, da diversi anni, su nuove proposte di artisti che hanno già dato il loro meglio in passato o su esponenti troppo d'avanguardia, il secondo fa una tutto sommato corretta panoramica sul pop e sulla canzonetta italiana. In linea di massima, allo stato attuale il pop se la cavicchia: magari, ecco, una J.Lo non starà su un piano qualitativo elevatissimo, però i Maroon 5 e soci fanno un prodotto a mio avviso dignitoso. Come spesso accade snobbato dai tanti che considerano già scritto e musicato il meglio: il che per qualche aspetto è anche vero. Si captano meno che in passato note struggenti, ad esempio. Insomma, la facile canzonetta non è da buttare. Resta in ogni caso un caposaldo la cantabilità. Senza di lei, dove andare, cosa fare...
Gennaio 2005 Matteo Cogorno
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