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Associazione Culturale Micene

- Arte e Spettacolo -

           
 

 

 

 

   

 

- Voyeristicamente italiano -

 

Una serratura ed uno spiraglio di luce. Rumori all’interno che invitano l’occhio ad accostarsi alla complice toppa per gustare lo spettacolo, silenziosamente, senza fiatare. Confessi chi si è astenuto da questa dolce pratica. Tutti noi, per gioco, per amore o per noia, abbiamo sbirciato furtivamente. Questa luce somministrata così avidamente da una crepa tentatrice, ha attirato tutti, non importa il motivo, non importa l’età. E anche laddove non si sia fatto, la tentazione c’è stata. Questa potrebbe passare anche come metafora, ma i più furbi che hanno compreso l’irrefrenabile “anima guardona”, stanno guadagnando già da parecchi anni negli States con spettacolini chiamati peep-show. Una stanza buia, una piccola fessura oltre la quale una femmina compiacente si dimena, non tanto perché soffre di slanci esibizionistici, ma perché sa che nella scura spelonca si cela un ominide che ha pagato per vederla. Ha pagato perché potesse godere della vista maliziosa di una bella ragazza, e lussureggia fantasticando sul proprio divanetto, nell’oscurità e nell’anonimato. Anche il cinema italiano, con i filoni sempreverdi “trash” ed “erotico”, ha attinto da questa pratica per materializzare le voglie e i desideri degli italiani. Prosperose pin-up hanno mostrato ciclicamente tutto il loro bendiddio e in alcune antologie vengono ricordate con onore le pèrformance sotto la doccia. E sorrido ogni qualvolta che sento critici che snobbano la questione, perché quei filoni sono intoccabili e fanno parte della storia del cinema italiano, sicuramente non avevano pretese pedagogiche o filosofiche, ma ricalcavano alla perfezione una fetta del costume dello Stivale. Tinto Bras, godereccio pappone di deretani, coltiva da anni e porta tutt’oggi sul grande schermo le sue passioni e quelle di una buona percentuale di compatrioti, mettendo in bella mostra donne che spesso hanno proseguito nella carriera (… giudicate poi voi come…), tra le quali Deborah Caprioglio e Claudia Koll. Cosa volete farci, l’uomo ha questa indole voyeristica, che lo porta ad essere divorato dalla curiosità, che ogni tanto sfocia in morbosità. E non vale solo per il porno-soft, infatti i tiggì e i talk-show spesso vivono e godono di questa maniacale attitudine, che può anche sfociar nel macabro, dipingendo con chiazze di sangue un penoso ritratto. Istantanee poco professionali, che generano un triste teatrino di casi-umani. Evviva Giletti e i suoi successori, evviva Maria De Filippi e il suo smunto consorte… ma in fin dei conti non posso altro che congratularmi: hanno trovato il segreto del successo. Come i maghi si arricchiscono con gli stolti (… e forse questo un reato? “L’ignoranza non giustifica” recita uno dei pilastri della legislazione italiana…), queste fotocopie sbiadite di giornalisti alimentano le proprie casse al ritmo di sofferenti casi-umani: « Signora… come si sente? » … « Mah… cosa vuole… se mio marito non fosse stato trivellato da 130 colpi, forse questo ferragosto l’avrebbe passato in famiglia con me a Finale Ligure per la consueta fagiolata »… gente laureata, iscritta all’albo: difficile partorire altre questioni. La curiosità ormai pervade ogni angolo della terra, rompendo i freni inibitori. Webcam piazzate in ogni pertugio possibile ed immaginabile riscuotono un gran successo e come dimenticare il fenomeno cult di fine secolo: IL GRANDE FRATELLO. Chiedo venia di non averlo citato prima. Chiudono Santoro e Biagi, ma il fenomeno voyeristico è difficile scalzarlo. Terza edizione, nuova tornata di energumeni (… non so se avete notato ma sia donne che uomini assumono sempre più le fattezze di ominidi da museo di scienze naturali…l ’ultima generazione ne è piena zeppa…). Qualcuno ha detto che è interessante perché è possibile studiare in tempo reale i comportamenti umani. Vero. Partendo dal presupposto che viene rappresentata solo una ristretta fascia della popolazione, seppur fin troppo ampia, e che ci sono troppi condizionamenti di parte, questo giudizio può essere anche vero. Sta di fatto che il quadro generale appare poi sempre molto deludente, ma chiaro: gli spettatori sono morbosamente attratti dall’intimità qualunquista dei concorrenti (… quanti pagherebbero per vederli anche nel cesso?!?...) Mentre i concorrenti, dopo qualche tempo, mostrano luminosi sentori di giustificata insofferenza. C’è il ritorno alle clave e alle capanne (…chi ha seguito a grandi linee entrambe le serie può farsi due conti sugli opportuni riferimenti …), riaffiorano gli istinti atavici e viulentemente animali. Ebbene signori… questo è l’uomo. Il signor Freud sostenne fortemente che l’uomo è di indole asociale, ed è portato ad avere rapporti con i suoi simili solo per sfogare la propria libido, questo non mi pare poi troppo distante dalle reazioni della “Casa” (… ogni volta che si cita questo nome, mi sovviene il film “Non aprite quella porta”… curioso no?!?...), sia che si parli di partecipanti che di spettatori. È un fenomeno mediatico che ricalca l’andamento sociale. Tira di più il bel capitano di yacht o lo studente di giurisprudenza figlio di papà?!? Agli spettatori la scelta, ci vuole un po’ di libertà democratica ogni tanto no?! Comunque finché i tiggì a fine servizio inquadreranno le macchie di sangue sul manto stradale (… ma poi perché… tutti sanno che sanguiniamo sangue e non nutella…), donando un concetto distorto di “cronaca” (… chi vi scrive è un cronista, seppur “in fasce” ma pur sempre cronista…), l’uomo sarà curiosamente guardone. Ma la viulenza e il sangue seducono la curiosità umana come il miele per gli orsi, siamo animali anche noi, vittime del sublime kantiano. In fondo anche la televisione è una spaccatura luminosa sul mondo no?!?Anche se però deve ancora imparare dalle serrature che sarebbe meglio dispensare con avidità i propri raggi.

 

4 febbraio 2003

 

dAvide dE Leo

 

   
     

 

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