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- Esoterismo e politica nel terzo Reich -

 

 

Quando si parla di Adolf Hitler, di nazismo, tutti pensano alla squilibrio di un uomo che ha lasciato, purtroppo, un solco profondo nella mente e nel cuore di molte persone. Ma questo pittore fallito era davvero “pazzo” o è un modo per chiudere in fretta un argomento scottante?
Di fronte a ragionamenti così impegnativi, apparentemente scontati, non tenendo conto che il giudizio presuppone la conoscenza precisa dei fatti, si rischia di sostenere opinioni gratuite, prive di fondamento storico!
Per tali ragioni abbiamo chiesto al professor Marcello Benegiamo, docente di storia dell’economia all’università "G. D’annunzio" di Pescara, esperto di storia contemporanea e dei caratteri esoterici del nazismo, di illuminare uno dei periodi più controversi della storia del mondo e dell’uomo.


Professor Benegiamo, chi era Adolf Hitler?
Un tipico rappresentante del malcontento generale creato in Germania dalle potenze vincitrici della prima guerra mondiale.

Quando e con quali mezzi conquistò il potere?
Fu nominato cancelliere il 28 gennaio 1933. Salì al potere con la violenza, propaganda, appoggio della borghesia industriale; crisi economica e morale della Germania ebbero un ruolo ugualmente rilevante.

Come è possibile che un uomo con idee così estremiste fu votato dalla maggioranza del popolo tedesco?
Intanto la maggioranza era relativa.
La parte che lo appoggiò, consistente, credeva nella rinascita della Germania attraverso una guida spirituale, carismatica.

Il nazismo, ci sembra di capire, si mostrò come l’ultima spiaggia per i tedeschi.
Sì, in effetti rappresentò allora per il popolo tedesco l’unica dottrina in grado di realizzare la grandezza della Germania, un obiettivo fallito dalla casa imperiale.


Insieme a chi Hitler governò la Germania?
La figura centrale dopo Hitler è senz’altro Joseph Goebbels, il responsabile della propaganda nazista. Fu l’unico a scegliere la morte insieme alla sua famiglia nel bunker della cancelleria. Gli altri tagliarono la corda!

Quali sono le radici della politica hitleriana e del movimento che rappresenta?
Hitler può essere definito lo statista più sincero di tutti i tempi. Nel 1925 disse chiaramente che cosa avrebbe fatto una volta conquistato il potere. Purtroppo non fu creduto. Il programma si può così riassumere: l’Europa doveva essere dominata da due nazioni, Germania e Inghilterra.


Quanto ha influito la religione sulle scelte naziste?
Hitler era ateo, quindi la religione nel senso tradizionale del concetto non ebbe alcuna influenza. Ricordiamo che Gesù Cristo era ebreo, per cui l’obiettivo di Hitler era semmai quello di eliminare dalla storia dell’Europa ebraismo e cristianesimo. Recenti studi hanno evidenziato che, come tutti i dittatori sanguinari e folli, anche Hitler fu fortemente influenzato da dottrine esoteriche.

Le culture esoteriche svolsero un ruolo nella decisione di Hitler di eliminare gli Ebrei?
Certo. È evidente esaminandone le peculiarità!

Le caratteristiche di tali dottrine?
L’esoterismo di Hitler, Goebbels e Himler consisteva nella convinzione che l’ebraismo si fosse impossessato, con l’inganno, della vera sapienza, appartenente alla pura razza ariana. La funzione storica del nazismo era quella di ripristinare l’originale proprietario della verità, sterminando gli usurpatori.

Apriamo una piccola parentesi: ma non è stato il popolo latino a far uscire dall’ignoranza e arretratezza i Galli discendenti di Vercingetorige?
L’imperatore Augusto aveva progettato di estendere il dominio oltre il fiume Elba. Il progetto fallì dopo la disfatta della selva di Teutoburgo (9 d.C.). Il disegno fu ripreso da Tiberio, ma fallì ugualmente. Dunque la Germania non fu mai conquistata e restò in sostanza estranea all’influenza di Roma. Il primo tedesco a vantarsi di tutto questo fu Martin Lutero.

Come si comportò il papa di allora nei confronti di questa politica?
La posizione della Chiesa nei confronti del nazismo diventò quasi subito netta e inequivocabile. Benedetto XIV accusò il nazismo di paganesimo. Sostanzialmente analogo fu il comportamento di Pio XII, suo successore. Sul piano pratico il discorso è diverso. Bisognava essere molto prudenti per salvare il salvabile, riferito ai cattolici e ai cristiani della Germania nazista. Per quanto riguarda il problema dello sterminio degli ebrei l’atteggiamento di Pio XII è tutt’ora oggetto di discussione tra gli storici, perché restò in silenzio. Probabilmente la lettura dei documenti degli archivi segreti del Vaticano potrà contribuire a chiarire il problema.

È vero che Pio XII tentò un esorcismo a distanza?
Sembra che negli ambienti vaticani maturò l’idea di esorcizzare a distanza il figlio del diavolo, Hitler.

La memoria storica è fondamentale per non commettere gli errori del passato: i cittadini europei, stremati per i più svariati motivi, in preda alla disperazione, potrebbero dare la fiducia a un altro Hitler?
Scrive Mark Bloch al figlio che gli chiede a cosa serve la storia: il passato è indispensabile per capire il presente e per progettare il futuro. Coloro, e sono molti, che credono nell’impossibilità di un nuovo Hitler, si sbagliano di grosso. La storia non è una scienza, è fatta di uomini e gli uomini sono mutevoli. Del resto gli eccidi compiuti di recente nella ex Yugoslavia confermano che tutto è possibile. I bosniaci musulmani sono stati perseguitati ed ammazzati per motivi razziali e religiosi: gli stessi per cui Hitler sterminò gli Ebrei, fino a prova contraria.

Grazie da tutti i lettori di Micene!
Che bel nome, dell’antica civiltà achea.

 

Giugno 2005

 

Carlo Cellini

 

   
     

 

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