Porsi
come obiettivo quello di raccontare la storia dell'astronautica è un
compito alquanto arduo così come capita ogniqualvolta ci si appresti a
riferire una "storia": non tanto per la quantità di fatti che si
potrebbero proporre, anche se in fin dei conti si può parlare di
astronautica solo nell'ultimo secolo, quanto per il "taglio" che
si vuole dare alla stessa. Questo progetto prende come riferimento alcune
delle più importanti tappe che hanno segnato l'era spaziale, definendo per
esse un contesto scientifico-tecnologico: l'obiettivo principale di questa
storia è quello di fermarci di volta in volta lungo il sentiero così tanto
apparentemente lineare del tempo, focalizzando però l'attenzione sul
soggetto che è stato protagonista di questo affascinante cammino ma anche
spettatore delle conseguenze a volte sbalorditive per la loro audacia, a
volte raccapriccianti per il loro catastrofico avvenire: l'uomo.
L'uomo,
con le sue aspirazioni e con i suoi errori, con il suo coraggio e con il suo
intelletto, con i suoi propositi purtroppo a volte non proprio nobili e con
i suoi occhi puntati verso il cielo, verso le stelle, alla ricerca di
qualche cosa che in verità è dentro di lui: la conoscenza. Ma questo
cammino solo apparentemente riguarda la parte intellettiva dell'essere
umano: in verità la storia della scienza in generale ha sempre dovuto fare
i conti anche con lo spirito di chi conduce questa ricerca, segnato da un
animo volubile e da una fallacia caratteristica e inscindibile dalla nostra
umana natura. Ma è proprio questa la magia: anche da quello che può
sembrare un aspetto deprecabile, quasi da nascondere o quanto meno
correggere a tutti i costi, sono nate gesta grandiose, avventure a dir poco
fantastiche alle quali forse ci siamo abituati ma che sarebbero da rileggere
non tanto per il loro valore, in questo caso tecnologico, ormai sorpassato,
ma per il loro significato intrinseco di incontro con la realtà che ci
circonda per mezzo di tutti noi stessi, avvicinandosi a quello che di eterno
è in noi.